Contributo della grafologa Carmensita Furlano sulla grafologia pastorale


Pubblicata il 24-08-2021

Grafologia pastorale
 
L’interesse verso questo settore della disciplina grafologica nasce in un giorno lontano, anche attraverso la meditazione del brano del Vangelo di Giovanni (8, 3-8), posando l’attenzione su un’azione specifica di Gesù, “ si chinò e col dito si mise a scrivere in terra”, proprio per insegnarci, ancora una volta, a non giudicare mai e a non condannare il prossimo; e per il tramite del Suo Unico ed Amato Figlio, il dito di Dio funge da pennauna volta soltanto nella storia della Salvezza - “Anche il Salvatore ha esercitato il mestiere di scrivere quando, inchinatosi, scrisse col dito sulla sabbia … O serenità della scrittura: cosa unica al mondo per la quale s'inchina persino il Creatore dell'intero universo, Lui, davanti al cui nome non c'è ginocchio che non si fletta! Unico e venerando mestiere, di gran lunga superiore a tutti gli altri che l'uomo può compiere con le mani, in grado di piegare umilmente il petto del Signore e per il quale il dito di Dio funge da penna! La volontà di Dio ha fornito l'uomo delle dita per scrivere e non per combattere...” (R. De Bury). La grafologia che per l’unicità ed irripetibilità della scrittura di ciascun individuo, è quel valido mezzo di ascolto dello scrivente ed il grafologo un efficace strumento per comprendere e dischiudere quelle tristi e buie finestre che spesso ottenebrano l’essere uomo, purché armato di vera umiltà e scevro da pregiudizio alcuno, allontanando da sé l’idea di poter o dovere emettere giudizi o, peggio, sentenziare condanne.

Nel compiere degli studi Grafologici (richiesti per convegni e causa di canonizzazione) su alcune figure importanti come San Giuseppe Moscati, ed i sacerdoti calabresi Don Carlo de Cardona e Don Luigi Nicoletti, amati per la loro testimonianza di vita nella società tutta, ho compreso quanto gli esseri umani “ Siamo molteplici mezzi scrittori  in un vasto campo grafico di anime vaganti che rimettiamo in movimento…” Da qui la collaborazione con S.E.Mons. Francesco Antonio NolèArcivescovo della mia Diocesi Cosenza-Bisignano – rivolta proprio alla comprensione dell’essere umano nel cammino vocazionale (laico e sacerdotale con esercizio tra i seminaristi del Seminario “Redemptoris Custos” ed alcuni Sacerdoti della Diocesi) analizzato dal punto di vista del linguaggio grafico nelle molteplici sue valenze, soffermandoci e penetrando il significato non facile a cogliersi a prima vista, di quei segni di umanità e spiritualità insieme, che conducono dalla passione predominante alla via della Sublimazione.


 

 

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