Scrittura e conoscenza - Nuova proposta di studio al Seraphicum (L'Osservatore Romano)


Pubblicata il 27-10-2020

Da sempre in Italia (differentemente che in Francia e altri paesi europei) la grafologia non ha ricevuto quel riconoscimento che pure meriterebbe per il suo carattere scientifico e il proprio statuto epistemologico. Fuori del ristretto campo degli specialisti la grafologia è spesso percepita in termini vaghi, “magici”, esoterici. Altrove infatti l’uso di questa disciplina è molto più diffuso nei suoi vari possibili impieghi: dalla gestione delle risorse umane in azienda, al settore giudiziario, a quello criminologico, all’analisi della personalità psicologica, a quello del supporto nell’età evolutiva, fino all’ambito pastorale e del discernimento vocazionale.

Anzi è proprio nel campo religioso che questa scienza nei tempi più antichi ha mosso i suoi primi passi sperimentali, e nei tempi più moderni ha conosciuto uno sviluppo metodologico tale da conformarla alle più note scienze psicologiche. A questo limite supplisce il corso triennale della «Scuola di grafologia Seraphicum» proposto dalla Pontificia facoltà teologica «San Bonaventura». «In effetti il nostro riferimento ideale — spiega fra Raffaele Di Muro, direttore della scuola — va innanzitutto a fra Girolamo Moretti, francescano conventuale vissuto a cavallo fra Ottocento e Novecento, unanimemente riconosciuto come il padre della grafologia italiana».

Nei giorni scorsi fra Raffaele Di Muro inaugurando il corso ha presentato le sue articolazioni e le specializzazioni del terzo anno, tutte comunque finalizzate a una più profonda conoscenza dell’animo umano, proprio e degli altri, attraverso la scrittura. «Rispetto ad altre scienze orientate alla conoscenza psicologica dell’individuo non possiamo sottovalutare il grado di maggiore oggettività, e quindi certezza, nell’analisi e conoscenza della persona che la grafologia offre», continua il direttore.

La scuola, che gode del contributo di insegnanti di prestigio nel campo, come Alessandra Millevolte, Vincenzo Tarantino e don Carlo Cacciari, ha già ottenuto il riconoscimento dell’Associazione grafologica italiana. «Sento di dover ringraziare il ministro generale dei frati minori conventuali, padre Carlos Alberto Trovarelli, che ci ha spronato a far crescere questa esperienza. I nostri corsi cominceranno a giorni e analogamente agli altri della facoltà teologica si svolgeranno, per via dell’emergenza sanitaria, contestualmente in presenza e online». I dettagli possono essere tratti dal sito www.scuoladigrafologiaseraphicum.it. Si è cominciato il 10 ottobre conun convegno nazionale all’auditorium Seraphicum (trasmesso anche in diretta streaming) appunto sulla figura di Girolamo Moretti, a cui sono stati invitati i maggiori esperti della disciplina. (r. c.)

(L'Osservatore Romano, 27 ottobre 2020, Anno CLX n. 248)

 

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